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Le saline di Sicciole sono le saline più settentrionali del Mediterraneo. Il processo dell’estrazione del sale si svolge nel tradizionale modo, vecchio di 700 anni, in armonia con l’uomo e la natura. Qui con i secoli si sono formate le condizioni adatte alle speciali specie vegetali e animali nonché ai loro habitat. È molto ricco anche il patrimonio culturale che mette in evidenza il lavoro centenario dei salinai.
650 km2; di cui 0,98 km2 di terraferma; nel parco non ci sono abitati
Cosa offre il parco?
• Sentieri per passeggiate e ciclabili, attrezzati anche con tabelloni informativi.
• Processo dell’estrazione del sale che si svolge tutto l’anno, ma il periodo più interessante è quello tra luglio e settembre, quando i cristalli di sale si separano dalla densa acqua marina.
• Negozio Lera – nel ristrutturato edificio delle saline. A piano terra si trova il negozio di sale, di vari prodotti che si basano sul sale e di altri prodotti locali. Al primo piano c’è una sala per mostre di opere d’arte.
• Edifici con sala nella quale vengono proiettati film sulle saline, sala multimediale, terrazza panoramica.
• Osservazione degli uccelli. Fontanigge, zona di particolare importanza ambientalistica, dove tra i resti delle case dei salinai passeggiano aironi bianchi, sopra i quali volano i gabbiani, è raggiungibile tramite una strada bianca che costeggia il fiume Dragonja (Dragogna). Qui si trova un accesso al parco al quale si arriva passando il controllo di frontiera sloveno di Sečovlje (Sicciole), quindi prima del ponte che attraversa la Dragogna si gira a destra, sulla strada bianca, lunga poco più di 4 km, che porta fino alla confluenza del fiume nel mare.
• Museo delle saline rappresenta il modo tradizionale, medievale, dell’estrazione del sale, e l’interno di una casa dei salinai. Il Museo è aperto per le visite dal 1° aprile al 31 ottobre.
Le due saline, Lera e Fontanigge, al momento non sono collegate via terra ferma. Per visitarle tutte e due bisogna entrare da due ingressi separati. I gruppi (con prenotazione) vengono accompagnati da una guida.
Accesso al parco:
Il parco ambientale dista 130 km da Lubiana e si trova vicino a Portorose. Il parco è raggiungibile in automobile oppure con una barca che parte da Pirano, (prenotazioni sul tel. cellulare: +386 (0)31 653 682). Il trasporto pubblico da Portorose via terra non esiste.
Centro informazioni:
Visite: nei mesi caldi dell’anno, il parco è aperto dalle 8 alle 20, d’inverno dalle 8 alle 17.
Il biglietto d’ingresso si paga ad uno dei due ingressi nel parco
Lungo la breve costa slovena esistono pochissimi ambienti umidi e paludosi accanto alle foci dei brevi corsi d'acqua istriani. Un tempo ne esistevano in numero maggiore, in quanto le foci venivano trasformate in saline, che si trovavano ai margini delle citta' costiere (le saline di Capodistria, di Isola, di Strugnano, di Lucia e di Sicciole). Oggi le saline si sono conservate solamente a Strugnano ed a Sicciole, ed oltre a queste si possono annoverare quali ambienti umidi le lagune di Strugnano, entrambi i laghi di Fiesso, la laguna di San Canziano presso Capodistria e la foce del Risanp. Tutti questi ambienti sono quindi frutto del lavoro dell'uomo, ma consoni alla natura.
Le saline di Sicciole sono oggi l'ambiente umido di maggiore estensione della Slovenia (650 ha) ed al contempo la localitr slovena piu' importante dal punto di vista ornitologico. La varieta' delle specie di volatili che nidificano e svernano in questo ambiente e' sostanzialmente maggiore rispetto ad altre aree. Nell’area delle saline sono state osservate 272 specie di uccelli, delle quali 90 vi nidificano. In base a questi accertamenti il governo della Republica Slovena ha proclamato nel 2001 le Saline di Sicciole parco naturale, mentre l’area del Museo delle Saline è stata proclamata monumento culturale d’importanza nazionale. Nel 1993 le Saline di Sicciole, quale prima zona umida della Slovenia, sono state incluse nell’elenco delle localita’ tutelate dalla convenzione di Ramsar. Le saline sono importanti quale eccezionale intreccio di ecosistemi, che unisce le forme di transizione tra gli ecosistemi brachiali marini, quelli d'acqua dolce e quelli della terraferma.
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